Una ragazza qindicenne è vittima di un incidente in motorino durante una giornata di pioggia e viene portata in ambulanza nello stesso ospedale dove lavora il padre come il chirurgo. Narrato in prima persona da quest'ultimo, Non ti muovere, è il suo lungo racconto alla figlia, nel quale egli si mette a nudo con tutte le sue debolezze prima come uomo e poi come padre, rivelando fatti e persone che ha sempre tenuto per sè.
Lettura scorrevole e veloce, ho apprezzato questo libro per la delicatezza della scrittura molto vivida.
"Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima" Cicerone. Mi presento: sono una studentessa universitaria con la passione della letteratura. Questo blog è destinato a chiunque condivida questo interesse con me, per scambiarsi opinioni e, perché no, scoprire nuovi libri appassionanti! :) Vi auguro buona lettura :) Noemi
giovedì 24 settembre 2015
venerdì 11 settembre 2015
SETTE ANNI NEL TIBET di HEINRICH HARRER
Heinrich Harrer è un campione di sci e alpinista austriaco di fama mondiale. Nel 1939 viene scelto per partecipare ad una spedizione a carattere propagandistico della Germania nazista sulla vetta pakistana del Nanga Parbat, ma la realtà si rivelerà ben diversa dal previsto. Prima arrestato come prigioniero di guerra nel Kashmir britannico e poi evaso dal campo per recarsi nel Tibet neutrale, Harrer sarà costretto a prolungare la sua permanenza lontano dalla terra natìa. Ma Lhasa, capitale del Tibet e città sacra, regalerà al protagonista un'esperienza incredibile, facendolo entrare in contatto con la filosofia buddhista e col Dalai Lama in persona, in quegli anni solo un bambino costretto a crescere troppo in fretta per diventare padre spirituale del suo popolo. Tra i due nascerà un'amicizia destinata a durare tutta la vita, grazie anche agli insegnamenti di Harrer su molti aspetti della cultura occidentale, verso la quale il Dalai Lama nutre una spiccata curiosità. E in nome di questa amicizia e della grande ospitalità offerta dalla gente del Tibet, il protagonista si impegnerà a difendere la causa tibetana anche quando questa terra verrá irrimediabilmente cambiata dall'invasione del popolo cinese.
Storia vera e ultima testimonianza del Tibet prima del 'genocidio culturale' che l'ha cancellato, Sette anni nel Tibet è un libro che vale la pena di leggere: il fascino dei luoghi e culture descritti e la presentazione del tutto inedita di un personaggio unico come il Dalai Lama lo rendono una lettura coinvolgente.
venerdì 4 settembre 2015
IL TOTEM DEL LUPO di JIANG RONG
"Non si cattura un dio per farne uno schiavo"
Nato dall'esperienza diretta dell'autore, Lü Jiamin in arte Jiang Rong, Il totem del lupo è una storia commovente e coinvolgente che fa riflettere sui rapporti conflittuali e spesso deleteri dell'uomo con la natura.
Siamo in Cina, precisamente nelle steppe della Mongolia, agli inizi degli anni Sessanta e della rivoluzione culturale. Il protagonista è Chen Zhen, uno studente di Pechino che insieme ad altri suoi compagni viene mandato nella lontana regione della Mongolia per lavorare e allo stesso tempo educare la popolazione, ad esempio insegnando loro a parlare e a scrivere il cinese mandarino. Ben presto, però, Chen rimane affascinato dalla cultura mongola, cosí lontana da quella cinese e devota alla natura a tal punto da venerare al pari di un dio il lupo, abbondantemente presente nella steppa. Opponendosi alle usanze locali, Chen decide cosí di catturare un cucciolo per poterlo studiare, crescere e addomesticare, ma egli dovrà andare incontro prima alla disapprovazione della comunità presso cui vive e poi all'inevitabile corso della natura, alla quale Chen ha sottratto un animale-dio fondamentale per la salvaguardia della stepla mongola.
Lucida riflessione su ció che accade quando l'uomo non vive in armonia con la natura ma cerca di alterarla, Il totem del lupo è anche un'importante testimonianza dal valore storico di una Mongolia autentica con tutte le sue tradizioni, oggi irrimediabilmente cambiata dopo l'arrivo dei cinesi e la scomparsa del lupo.
Iscriviti a:
Post (Atom)